Le malattie virali del prataiolo sono molto subdole, e la diagnosi richiede complesse analisi di laboratorio; la sintomatologia è spesso confondibile con quella di altre patologie o anomalie morfologiche,

zone in cui non si sviluppano funghi  o che assumono forme o colorazioni particolari, sintomi però che possono essere dovuti anche ad altre cause, come la climatizzazione dell’ambiente (concentrazione di umidità e anidride carbonica nell’aria).

I virus si annidano nelle cellule del fungo e possono rimanere silenti per anni, fino a che la loro concentrazione aumenta a tal punto da manifestarsi.

La gravità dell’infezione virale è inoltre determinata da:

il momento in cui è avvenuta l’infezione, la quantità di spore o micelio infettato, la concentrazione e la combinazione dei vari tipi di particelle virali.

Sono stati isolati diversi tipi di particelle virali nelle coltivazioni di A. bisporus, differentemente denominate in base alla loro forma e dimensione: bac, 25, 35.

Ogni coltivazione di funghi ha il proprio livello di infezione da virus, asintomatico, le buone prassi di coltivazione e igieniche devono fare in modo che tale soglia non si innalzi al punto da manifestare sintomi sempre più gravi e precoci, che possono portare al fallimento completo della fruttificazione.



 

Malattie virali